giovedì 25 ottobre 2012

Vuoi uscire da un problema? Pensa a come peggiorarlo!






Non è possibile cambiare la propria vita facendo le stesse cose di sempre.
- Albert Einstein -

Immagino già le facce di qualcuno nel leggere il titolo di questo post. Sicuramente molti staranno pensando: "Ma come si può pensare di migliorare qualcosa pensando a come peggiorarla?"  Ragionando con un logica lineare certamente si può credere che sia una cosa del tutto fuori luogo, ma in realtà questo metodo può aiutare moltissimo in tante situazioni problematiche. Vediamo perché.



Come ho accennato in un post precedente, la mente spesso ha la tendenza a non riuscire ad evadere da una logica ristretta, questo non tanto per limitazioni nostre, ma perché è proprio la mente che ha questa tendenza e per migliorarla si richiede esercizio ed allenamento. Facciamo un esempio banale ma che vi sarà sicuramente già capitato di incontrare. Quello di unire 9 punti con quattro rette senza staccare mai la matita dal foglio.






Per coloro che trovano questo gioco per la prima volta, la cosa che verrà più spontanea fare sarà quella di concentrarsi sull'unione dei punti all'interno dello spazio dato, ma molti si accorgeranno ben presto che per risolvere il problema è necessario rompere una logica ordinaria, ossia è necessario uscire dalla delimitazione spaziale data dalla figura.



Questo semplice gioco, mostra in realtà che spesso per risolvere i problemi a volte è necessario uscire da una determinata logica ed allargare l'orizzonte. In chiave psicologica si può dire che spesso ci concentriamo a cercare la soluzione secondo dei parametri rigidi, senza considerare delle soluzioni che possono essere a portata di mano. Paul Watzlawick racconta un aneddoto comico, ripreso da una  storiella ebraica, per spiegare certe soluzioni che non funzionano: 
un vigile, durante un turno di notte, vede un uomo evidentemente ubriaco intento a cercare qualcosa sotto un lampione. Così gli si avvicina e chiede:
"Che cosa sta cercando? "
"La chiave di casa" risponde l'ubriaco
"L’ha persa qui?"
"No, l’ho persa laggiù"disse l'uomo indicando con il dito
"E perché la cerca qui?" chiede sorpreso il vigile
 "Perché qui c’è più luce"

Torniamo adesso al titolo del post. Perché pensare a come peggiorare un problema può aiutare ad avviarci verso la sua soluzione? Per capire come raddrizzare una cosa spesso dobbiamo prima pensare a tutti i modi che la possano storcere. Ossia se riflettiamo su quali cose potremmo fare per peggiorare il nostro problema, automaticamente potremmo intravedere anche la strada verso la soluzione o quanto meno arrivare a comprendere le cose dannose che facciamo e senza che arrivi qualcuno a dirci "smetti di fare questo o smetti di fare quello". Arrivare con le nostre gambe ad una soluzione è molto più importante di tanti altri consigli, poiché fa sentire capaci di cavarsela da soli e questo non fa che aumentare la nostra autostima.
Ci possono essere anche dei momenti in cui pur avendo fatto molti progressi psicologici arrivi una situazione imprevista che ci metta in crisi. Anche in questo caso può essere molto utile chiedersi come poter peggiorare la situazione, poiché questo aiuta a non cadere nei vecchi errori che ci facevano stare male e che mantengono un problema.
In linea generale direi che questa tecnica è utile sia per analizzare un problema quando lo si vuole risolvere e sia  per cercare di evitare ricadute rovinose. Riflettere 5 minuti la mattina su come poter peggiorare un problema, prima di affrontare la nostra giornata, può in realtà aiutarci a trovare molte soluzioni a problemi che a prima vista sembrano complicatissimi o senza soluzione!

Grazie a tutti!

La donna si presentò dal terapeuta disperata: "Non ce la faccio più, non sopporto più mia figlia, o me ne vado io o se ne va lei!"
"Capisco" Rispose il terapeuta.
"La prego mi aiuti!" Piagnucolò la donna.
"Senta, per capire meglio il suo problema avrei bisogno che lei, da qui alla prossima volta che ci vediamo, mi scrivesse tutti i modi che le vengono in mente che possono peggiorare la situazione tra lei e sua figlia". Chiese il terapeuta.
"Ma certo, lo farò!" Rispose la donna.
Alla seduta successiva la donna era sconcertata:
"Mi deve scusare, ma non sono riuscita a fare bene la cosa che lei mi ha richiesto, circa lo scrivere le cose che potessero peggiorare la mia situazione con mia figlia".
"Ah sì? Come mai?" Chiese il terapeuta.
"Quando mi veniva in mente una cosa per cui le cose potessero peggiorare, me ne venivano in mente due per farla andare meglio!" Esclamò stupita la donna.
 "Ah sì, ma che strano, non trova?" Disse sorridendo soddisfatto il terapeuta.

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